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MANOVRA DI BILANCIO E PRESSIONE DI BRUXELLES

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"Il bilancio deve essere equilibrato, il tesoro risanato, il debito pubblico ridotto, l'arroganza della burocrazia moderata e controllata, l'assistenza alle nazioni estere tagliata, per far sì che Roma non vada in bancarotta" Questa non è una frase estrapolata a qualche economista liberale, alle buone intenzioni di Giovanni Tria, ministro dell'economia e delle finanze dell'attuale governo italiano, oppure agli ammonimenti di Pierre Moscovici, Commissario Europeo per gli Affari Economici e Monetari. La frase in realtà appartiene a Marco Tullio Cicerone, che già nel primo secolo avanti Cristo si preoccupava di come a Roma era gestita l'economia. La manovra di bilancio che l'esecutivo italiano intende mettere in atto nei prossimi anni, è oggetto di intenso dibattito e conosce toni molto accesi. La Commissione Europea (CE) intende far rispettare i parametri del patto di stabilità e crescita e le indicazioni di contenimento della spesa pubblica: in