IL PASTORE BERGOGLIO E IL SUO CATTOLICESIMO NEW AGE


Sono passati quasi cinque anni dalla clamorosa abdicazione di papa Benedetto XVI. Disse che sue " forze " non erano più adeguate ad esercitare il ministero petrino. Altre forze in Vaticano  infatti avevano già da tempo preso il sopravvento intorno a lui. Quindi nella cappella Sistina quel conclave di marzo 2013 durò appena 2 giorni e 5 scrutini, durante i quali i 115 cardinali elettori si accordarono sul gesuita Jorge Mario Bergoglio elevandolo al 266° papa.

La fumata bianca fu veloce, niente altro che la semplice formalizzazione di una decisione frutto di precedenti accordi.

Sin dagli anni '90 il cardinale Carlo Maria Martini era stato uno degli organizzatori dei " ritiri spirituali  " di San Gallo in Svizzera, allo scopo di coagulare insieme una corrente di vescovi e cardinali opposti al potere dell'influente cardinale Ratzinger in Vaticano. Oltre a Martini e altri, del gruppo facevano parte l'olandese Van Luyn, i tedeschi Lehman e Kasper, l'inglese Hume, il belga Danneels , che chiamava detto gruppo " Mafiaclub ". Se non riuscirono ad dirigere lo Spirito Santo nel conclave del 2005, ebbero però grande successo nell'ultimo.


Il neoeletto scelse il nome del santo di Assisi sia per trasmettere l'immagine di un pontefice umile, sobrio e semplice, sia per dare un segnale di rottura con la serie dei colleghi precedenti Pio, Giovanni, Paolo e Benedetto. L'ossimorico Francesco papa indossa quindi un paio di ruvide scarpe ortopediche, si nutre di pasti frugali, non abita nel lusso di Palazzo Apostolico ma in una piccola suite di casa Santa Marta. Tutti pensavano pertanto che anche la croce d'argento pettorale che spicca sul suo bianco abito fosse di ferro, in linea cioè col pauperistico stile e col suo messaggio di conforto e sostegno ai poveri e oppressi nel mondo. Bergoglio appunto annuncia che la missione della Chiesa sia quella di andare nelle periferie del mondo e nelle periferie esistenziali umane, portandovi un messaggio di pace e cercando sempre l'incontro ed il dialogo con l'altro. Questa è stata l'immagine mediatica dei primi tempi del suo magistero, che avevano portato l'indice di gradimento nei suoi confronti fino all'85%.

Oggi tale opinione pubblica è diventata assai meno benevola, nonostante che i media main stream si adoperino in ogni maniera a frenare tale percepibile caduta di consensi. Crolla anche la frequentazione delle messe e dunque l'ammontare delle offerte, ma forse il fenomeno non è solo demerito suo. La critica più spesso udita è che Bergoglio si occupi molto del mondo e poco della trascendenza. Piazza San Pietro non conosce più il pienone fitto dei tempi quando dalla finestra dell'Angelus papa Wojtyla arringava la folla. Un papa quello attuale troppo politico e poco spirituale insomma, con un tema omiletico che sembra essere diventata una sua particolare ossessione: l'accoglienza dei migranti.

La preoccupazione continua di Benedetto era stata la difesa della identità giudaico-cristiana del continente Europa, sia nei confronti del progressismo relativistico, sia nei confronti della diffusione dell'Islam. Memorabile a tal proposito nel 2006 il suo discorso di Ratisbona.
Francesco sembra invece sempre favorevole ad una africanizzazione dell'Europa e puntare a una specie di sincretismo religioso tra cristianesimo annacquato e Islam moderato. Una visione questa che è condivisa anche dalle élites politiche europee, che gli conferiscono nel 2016 il premio Carlo Magno:
" Per l'impegno straordinario a favore della pace, della comprensione, della misericordia... In particolare si vuole esprimere gratitudine al Papa per l'impegno a favore dei migranti. "
Ratzinger aveva detto che il diritto a non dover emigrare era più importante di quello ad emigrare, e aveva anche aggiunto:

" Multiculturalità è quasi sempre abbandono e rinnegamento di ciò che è proprio, fuga dalle cose proprie. "

Bergoglio invece ripete nelle sue prediche il mantra di " abbattere muri e costruire ponti ", e sancisce continuamente il sacro dovere di accogliere senza limiti, perché anche il Signore Gesù è stato un rifugiato. Nel 2015 ad esempio diceva:

" Vi invito a chiedere perdono per le persone e le istituzioni che chiudono le porte ai rifugiati ".

Memorabile a proposito è stata l'appassionata apologia bergogliana dei rifugiati nel videomessaggio inviato agli astanti del Teatro Argentina, aprile 2016, in presenza tra altri di Romano Prodi e Pietro Grasso:

" Chi di voi è fuggito dalla propria terra a causa dell' oppressione, della guerra, di una natura sfigurata dall'inquinamento e dalla desertificazione... dalla ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta, è un fratello con cui dividere il pane, la casa, la vita... Trattati come un peso, un problema, un costo, siete invece un dono. Siete la testimonianza di come il nostro Dio Clemente e Misericordioso sa trasformare il male e l'ingiustizia di cui soffrite in un bene per tutti...  ".

Non a caso Francesco scelse Lampedusa approdo di migranti come destinazione del suo primo viaggio apostolico nell'estate 2013. Per ribadire il suo impegno indefesso per la causa, decise di recare visita anche all'isola greca di Lesbo investita da ondate migratorie provenienti dall'adiacente Turchia. Vi arrivò nell'aprile del 2016, poco dopo aver lavati i piedi a rifugiati durante la cerimonia del Giovedì Santo.

La nuova spiritualità bergogliana sembra ruotare intorno a Gesù rifugiato proiettato nella virtuosa figura del migrante. Aspetti negativi legati all'immigrazione di massa sarebbero dovuti invece alla nostra incapacità di accogliere e alla aridità dei nostri cuori. Chi si oppone dunque al fenomeno migratorio è per Bergoglio solo un misero peccatore. Altri peccati capitali sono i crimini contro l'ambiente, il colonialismo, lo sfruttamento. Il migrante è il povero che ci permette di essere disponibili e aperti all'altro, al diverso, al cambiamento, e dunque ci nobilita e ci redime dalle colpe a cui  il nostro egoismo ci aveva condotto. Salvandolo in mare salviamo la nostra anima, accogliendo lo straniero accogliamo Gesù.

Molti osservatori sostengono invece che l'appoggio della Chiesa bergogliana alla immigrazione di massa abbia soprattutto motivazioni  economiche e politiche. Così il recente libro " Il Papa dittatore " espone il pontificato di Francesco ad una critica lucida e feroce, e non soltanto per quanto riguarda l'atteggiamento verso l'immigrazione. Dietro lo pseudonimo Marcantonio Colonna si nasconde un autore molto ben informato e introdotto negli ambienti vaticani. Egli mette a nudo anche i disagi esistenti nella Chiesa dopo la Esortazione Apostolica " Amoris Laetitia " di Bergoglio, che ha portato quattro cardinali a scrivere al Papa i " Dubia " e che ancora oggi attendono risposta. Così come il santo Padre non ha voluto rispondere ad una lettera di 25 pagine fitte di dubbi, firmata da 40 sacerdoti e studiosi cattolici.


Il ritratto che emerge dal libro è quindi quello di un Bergoglio che si compiace delle luci della ribalta mediatica amica, dove gestisce abilmente la sua immagine di austerità e semplicità che tanto abbaglia le anime pie. Dietro tale apparenza si celerebbe un politico cinico e spregiudicato, alleato con gli ambienti più corrotti in Vaticano, capace di allontanare gli invisi e piazzare i suoi uomini nelle posizioni chiave. In particolare il testo tratta del recente licenziamento del Revisore Generale dei conti Libero Milone, delle perduranti opacità dentro lo Ior nonostante la strombazzata riforma, e del commissariamento dell'Ordine di Malta.
Marcantonio Colonna rivela anche come Bergoglio fosse ritenuto "  inadatto " a fare il vescovo dal suo superiore Peter Hans Kolvenbach, Preposito Generale della Compagnia dei Gesuiti dal 1983 al 2008.
Descrive inoltre l'attuale regime del terrore che investe il Vaticano, dove chiunque non si disponga duttile e servile alla volontà di Bergoglio rischia di perdere posizione e privilegi.

Sul fronte della piaga della pedofilia che affligge la Chiesa, Bergoglio aveva affermato che " La pedofilia è rovina terribile, gran dolore e vergogna per la Chiesa... Chi è pedofilo è malato " .  Ci si poteva dunque aspettare che a tali parole sarebbero seguite energiche misure per combattere quel male, e denunciare i colpevoli. Ma nel 2017 la irlandese Marie Collins ha lasciato la pontificia Commissione contro gli abusi del clero, di cui era membro. Secondo la donna sussiste una " vergognosa mancanza di cooperazione della curia romana... La Chiesa preferisce ancora evitare di affrontare i problemi, preferisce coprire e perdonare gli abusi ".
Anche l'inglese Peter Saunders non usava mezzi termini, dopo aver abbandonato suddetta commmissione nel 2016:
" Durante il papato di Francesco la Chiesa non ha fatto nulla per eliminare gli abusi sui minori da parte del clero... E lui è parte del problema. Ogni giorno ascoltiamo storie di abusi da parte dei preti. È terribile! "
Saunders è particolarmente critico verso la dissimulazione vaticana delle accuse di pedofilia che inseguono da tanto tempo il primate di Australia, il cardinale George Pell, nonostante il cospicuo dossier che lo riguarda e per il quale deve comparire dinnanzi alla giustizia del suo paese. Per tali sospetti Ratzinger aveva sempre frenato le sue ambizioni. Bergoglio invece lo aveva subito eletto nella stretta cerchia dei suoi consiglieri, per poi nominarlo Prefetto della Segreteria per l' Economia, praticamente la terza carica in Vaticano.


" Per la Chiesa le conseguenze del papato bergogliano sono devastanti. Ci si deve aspettare una spinta secolarizzatrice e un ulteriore regresso del numero dei sacerdoti... Il caos è stato eretto con un tratto di penna. Il Papa avrebbe dovuto sapere che con un tale passo spacca la Chiesa... "

Questa è una amara considerazione pronunciata di Robert Spaemann, eminente filosofo e teologo tedesco.
In effetti non è soltanto la " Amoris Laetitia " che ha lasciato sconcertati più di un prelato. Accogliendo il 13.10.16 in Vaticano una delegazione di luterani tedeschi, Bergoglio ha fatto esporre, nella sala stessa dell'incontro, una statuina di Martin Lutero, forse per compiacere gli ospiti. Nello stesso mese per Halloween egli volava poi in Svezia a festeggiare coi luterani la 500a ricorrenza dell'affissione delle famose 95 tesi sulla porta della chiesa di Wittenberg. Eppure il frate agostiniano aveva usato parole terribili contro il pontefice: " Ti strapperó la lingua, ti voglio infilare alla forca con tutta la plebaglia che ti idolatra... Papa, da vivo ero la tua peste, da morto sarò la tua morte... " .
La stessa arcivescova della Chiesa luterana svedese che accolse Francesco, Antje Jackelén, ha recentemente " emasculato " il Signore, affermando che Dio non è umano e pertanto non deve possiede connotazione sessuale, e da una chiesa di Stoccolma sono state tolte le croci per non offendere i migranti di fede islamica.

Un altro frammento della cristianità con cui Bergoglio ha voluto rappacificare è stato nel 2015, con le comunità valdesi, protestanti già secoli prima di Lutero e Calvino, ed oggetto in passato di feroci persecuzioni da parte dei cattolici.

Per la sua enciclica ambientalista " Laudatu sì " Papa Francesco aveva chiesto la collaborazione di Leonardo Boff, il quale aveva più volte pubblicamente preso le difese del pontificato di Bergoglio. Insieme a Gustavo Gutiérrez, Hélder Câmara, e Camilo Torres Restrepo, Boff era stato un protagonista della cosiddetta Teologia della Liberazione, movimento cattocomunista sudamericano. Wojtyla e Ratzinger avevano sempre preso le distanze da tale cristianesimo intriso di dottrina marxista, ma con Bergoglio la porta della Chiesa si può benissimo riaprire anche ad essa.
Del resto questo pontefice non si offende neppure quando il narco-comunista Evo Morales, presidente boliviano, gli porge in regalo un astuccio con foglie di coca e un catafalco di crocifisso falce e martello.

Qualcuno ha notato come in passato erano gli atei, gli eretici ed i comunisti ad abbandonare la Chiesa. Con Bergoglio alcuni di essi rientrano, ma ora sono molti i cristiani che scappano. Dopo averlo incontrato, Raul Castro disse che sarebbe ritornato a messa. Barack Obama invece pianse per la intensa commozione.
A capo della Pontificia Accademia per la Vita, il Papa ha nominato Monsignor Vincenzo Paglia, che elogiò l'abortista e drogaliberista Marco Pannella come " Uomo di grande spiritualità... Il mondo ha bisogno di uomini che sappiano parlare come lui " . Bergoglio stesso ha celebrato Giorgio Napolitano ed Emma Bonino " tra i grandi d'Italia oggi ".
Come dice il giornalista e scrittore Antonio Socci: " Una volta c'era il Papa Buono, oggi abbiamo il Papa Bonino ".



A consigliare Bergoglio e discutere con lui su clima ed ambiente è stata invitata in Vaticano la femminista ebrea, laica e liberal americana Naomi Klein, scrittrice e attivista di fama mondiale.
Per esortare i fedeli a convertirsi alla salvaguardia dell'ambiente e dell'equilibrio ecologico del pianeta, l'08 dicembre 2014 Bergoglio ha fatto proiettare sulla facciata di San Pietro un caleidoscopio di foto in stile National Geographic, con gorilla, pantere, pappagalli, pesci e meduse, che non tutti a Roma e fuori hanno apprezzato.

C'è davvero da chiedersi dove è diretto questo cattolicesimo " New Age " del pastore Bergoglio. Ciò che inquieta molti osservatori è la continua ingerenza politica che questo pontefice dimostra. Del suo appoggio incondizionato all'immigrazione si è già parlato. Con tale attitudine egli si schiera in effetti dalla parte di chi sta al timone delle navi negriere e dalla parte di chi ha tutti gli interessi a causare scompiglio sociale in Europa. La islamizzazione in atto nel continente europeo non sembra preoccuparlo molto, perché per Bergoglio " Islam significa pace " e dunque " Il terrorismo islamico non esiste ".  L'ex terrorista Abu Mazen è pertanto accolto con tutti gli onori in Vaticano, Bergoglio lo chiama " Angelo della pace " e riconosce ufficialmente la Palestina.  Donald Trump viene invece bollato come " non-cristiano " per il solo fatto di voler difendere il suo paese dalla immigrazione clandestina. Inoltre non sembra davvero importargli molto il fatto che la immigrazione di massa aumenti ancora più la spesa pubblica in un paese che già scricchiola sotto il fardello di un debito enorme, e svaluti il costo del lavoro in presenza di una disoccupazione alle stelle. Ovviamente egli si è espresso chiaramente a favore della proposta di legge Ius Soli, sostenuta dalla nostra Sinistra che ha tradito lavoratori ed antichi ideali, schierandosi dalla parte delle banche, di Soros e delle oligarchie plutocratiche mondiali.

Alcuni sostengono che Bergoglio è in buona fede, ma sia però mal consigliato. Se fosse davvero così, la faccenda sarebbe piuttosto grave. Altri invece sono sicuri che egli conosca perfettamente l'effetto di ciò che dice e le conseguenze delle sue azioni. In tal caso la faccenda sarebbe ancora più grave.
Nell'uno e nell'altro caso, Bergoglio sta comunque producendo una profonda divisione all' interno della Chiesa e anche al di fuori di essa. Invece di condurre la barca di Pietro e la società all'unità di fede in Cristo, sembra volerle piegare alla logica del pensiero unico della Sinistra mondiale.

L'ossimorico Papa Francesco è dunque anche un pontefice scismatico.

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