LE MENZOGNE SUL TRATTATO DI DUBLINO


Berlusconi dice: " È stato un errore di Renzi e della Sinistra firmare il Trattato di Dublino che impone allo Stato di approdo di accollarsi la gestione del migrante ".

Risponde Renzi: " Berlusconi ha detto che firmare il trattato di Dublino è stato un errore di Renzi e della Sinistra. Da quel momento i migranti che arrivano in Italia vanno gestiti dall' Italia da sola. Un solo dettaglio: quel trattato non l'ho firmato io. L'ha firmato lui nel 2003 ".

L'argomento a poche settimane dal voto è delicato e sensibile. Chi dei due ha ragione?

Prima di rispondere a tale quesito bisogna fare un po' di chiarezza su alcuni punti chiave, ad esempio sulla essenza del tanto discusso Trattato di Dublino.

Negli anni '80 l'incremento dei flussi migratori verso la ancora esistente Comunità Economica Europea aveva portato i suoi 12 paesi in data 15 giugno 1990 a firmare in quel di Dublino un accordo per regolare le istanze di asilo politico, in base alla Convenzione di Ginevra del 1951 ed il Protocollo di New York del 1967. Questo è dunque Dublino I°, firmato per l'Italia dal governo Andreotti VI°, sotto la Presidenza Cossiga. In buona sostanza  la convenzione afferma che deve essere il primo paese ospitante a prendersi carico del migrante.
Il 18 febbraio 2003 viene firmato dai paesi della già Unione Europea ( governo Berlusconi II°, Presidenza Ciampi ) il Trattato Dublino II°, dove si decide tra le altre cose la creazione di una banca dati a livello UE per identificare i migranti. Infine il 26 giugno 2013 ( governo Letta, Presidenza Napolitano ) tutti i paesi UE eccetto la Danimarca firmano il Trattato Dublino III°, che ribadisce quanto sopra, la raccolta delle impronte digitali dei richiedenti asilo, e gli accordi tra gli Stati per quanto riguarda la riconsegna dei migranti al primo Stato di approdo. Emergono dissapori tra i paesi membri, perché è chiaro che paesi di "confine" quali Grecia, Ungheria, Italia o Spagna sono più esposti a migranti rispetto ad altri paesi "interni" quali Francia, Olanda, Gran Bretagna o Svezia.

In Italia la normativa che dovrebbe regolare la capacità di accogliere e respingere migranti è la Legge 30.07.2002 n.189, meglio conosciuta sotto il nome " Bossi-Fini ". A dispetto dell'opinione comune essa è tuttora in vigore, ma il potere esecutivo l'ha più o meno applicata a seconda del colore politico e degli interessi che rappresentava. Così l'operazione Mare Nostrum, iniziata sotto il governo Letta, la sua continuazione nell'operazione Frontex-Triton sotto il governo Renzi, l'agire del ministro degli Interni Alfano e le estrinsecazioni del ministro per l'integrazione Kyenge, sono tutte avvenute come se suddetta legge non esistesse affatto. Dove nel 2003, quando Berlusconi firmava gli accordi di Dublino II°, i flussi migratori erano ancora di circa 14.000 arrivi su base annua, nel 2014 toccavano quota 170.000, nel 2015 140.000 e nel 2016, anno di record assoluto, 180.000 nuovi arrivi.
I morti in mare durante tale triennio furono oltre 10.000.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri dal 2014 al 2016 è stato Matteo Renzi, sotto la Presidenza di Napolitano e di Mattarella.

Tornando al quesito iniziale, si vede subito che Berlusconi ha torto nel dire che è stato Renzi a firmare il trattato di Dublino. Non lo aveva infatti firmato nel '90, e neanche nel 2003, quando in effetti fu il governo Berlusconi stesso a firmare, e neppure nel 2013, quando firmò invece il governo Letta.
Ha invece piuttosto ragione l'ex-Cavaliere a ribadire che fu un errore della Sinistra a firmare quel Dublino III°, in una stagione che rivelava sempre più la scarsissima propensione degli altri paesi europei ad accogliere i migranti approdati principalmente in Italia e in Grecia. Questo fattore, unitamente alla mancata applicazione della legge Bossi-Fini, ha determinato codesto caos immigratorio che tanto male sta facendo agli italiani ed anche agli stessi immigrati. É pur vero che la pressione migratoria esistente all'epoca del governo Berlusconi IV° fosse inferiore a quella riscontrata nel periodo del governo Renzi, ma è altrettanto vero che i governi di Sinistra, unitamente alle omelie cattocomuniste bergogliane, hanno fatto di tutto e di più per incoraggiare gli africani a rischiare continuamente la propria vita per raggiungere coste, porti e miraggi italiani.

Dice infatti un proverbio africano:

" Se sull'uscio della tua capanna lasci del miele, non ti meravigliare che poi arrivano anche le formiche ".

Tutti i governi PD succedutesi negli ultimi 7 anni non solo non hanno provveduto a togliere il miele, ma hanno fatto a gara nell'aumentarne il quantitativo sull'uscio di casa.

Quanto a Renzi, egli cerca oggi di dare l'impressione che sia piuttosto Berlusconi il responsabile della maldestra gestione migratoria, e non già la Sinistra. Il suo tentativo di sgattaiolare via da una situazione imbarazzante stendendo la solita sua abile parlantina fumogena, imbambola però sempre meno accoliti, stando ai recenti sondaggi. Gli italiani si ricordano bene del loro Presidente del Consiglio nel 2016, quando con quel suo tono di saputello umanitario e moraleggiante, gongolava davanti ai microfoni di Radio Radicale come i migranti che l'Italia stava accogliendo, fossero ben misera cosa rispetto al milione fatti entrare, in deroga a Dublino III°, dalla Germania della cancelliera Merkel nel 2015.

Ciò che Renzi omette di dire agli elettori, e se ne guarda molto bene, è che anche il suo governo ha firmato qualcosa a Bruxelles IN DEROGA al Trattato di Dublino. Questo arcano, che permette di spiegare meglio il boom immigratorio avvenuto sotto il suo governo, ci è stato rivelato dall'ex Ministro degli Esteri del governo Letta, Emma Bonino, che ora alla guida del suo partitino Più Europa fa la corte a Renzi:
   
 " Siamo stati noi tra il 2014 e il 2016 a chiedere che gli sbarchi avvenissero tutti in Italia, violando di fatto Dublino ".

Probabilmente Renzi, che non la ha mai realmente sopportata, l'avrebbe strangolata per questo. Infatti gli italiani si erano appunto chiesti tante volte perché mai tutte quelle navi straniere, governative e non, militari e non, sbarcassero i loro carichi umani nei nostri porti e non in quelli altrui, se per diritto internazionale marittimo ogni nave è da considerarsi parte integrante del territorio della nazione di cui batte bandiera.
Grazie dunque alla spifferata della Bonino, si è capito finalmente che cosa mai potesse " chiedere " Renzi all'Europa quando diceva di andare a battere forte i pugni sui tavoli contrattuali di Bruxelles, e la stampa nostrana incensava il rignanese per cotanto ardore. Battendosi in apparenza colà per il benessere del popolo italiano e la crescita economica del paese, egli otteneva invece più migranti africani, importazione cioè di più miseria e di più conflittualità. E poi anche giri di affari da capogiro per le varie mafie legate al fenomeno immigratorio, nonché tanti favori per gli amici delle varie coop bianche e rosse spuntate come funghi in tutta Italia dopo le abbondanti piogge di finanziamenti governativi.

Il tutto con il placet del signor Juncker, la paccata sulle spalle del compagno Schulz e la benedizione di Bergoglio. Alla faccia dei disoccupati, dei precari, e dei pensionati al minimo italiani, che intanto però si sono tolti più di un dubbio in merito alla buona politica della Sinistra. E non vedono l'ora di poter finalmente andare a votare, dopo 7 anni di sospensione della democrazia.

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