CHI DI POPULISMO FERISCE DI POPULISMO PERISCE

             
       
                            " O vincono i populisti, quelli che urlano, o vinciamo noi! "


Così il leader del Partito Democratico Matteo Renzi si esprimeva il 25 settembre, in conclusione della Festa dell'Unità ad Imola. Ed aggiungeva anche che:
" Per evitare che vincano dobbiamo evitare di rispondere alle provocazioni...    Siamo  disposti a prendere lezione da tutti su cos'è la Sinistra! ".

Su cosa sia in realtà la Sinistra si potrebbe discutere molto a lungo, ma una cosa appare storicamente certa: Populismo e Sinistra sono intrinsecamente collegati.
Il Populismo fu infatti un movimento politico e culturale che nasce verso la metà del XIX secolo in alcuni circoli urbani aristocratici e borghesi russi. Questi ultimi, conosciuti col nome "intelligencija", volevano emancipare le masse contadine, prefiggevano la fine della autarchia zarista, e sognavano una società di tipo socialista. Con i loro orientamenti particolari ed idee originali vi presero parte filosofi come Kireevskij, Herzen e Lavrov,  scrittori come Dostoevskij e Cernysevskij, poeti come Puskin e Ogarev, politici come Plechanov e Kravcinskij, rivoluzionari come Bakunin, Solov'evic,  Zasulic e Necaev.

Tutto questo ribollire di "Narodnicestvo", la cui traduzione dalla lingua russa è appunto "Populismo", sfocia infine nella fondazione del Partito Operaio Socialdemocratico Russo (POSDR), anno 1898. Il resto della storia è nota: Lenin capeggiava la fazione bolscevica ad avere la meglio su quella menscevica di Martov, scoppiò la prima guerra mondiale, quindi la rivoluzione russa dove Trockij diede manforte a Lenin. Imbevuto della ideologia di Marx ed Engels, nel 1918 il POSDR si sciolse nel Partito Comunista Russo, alla cui guida, morto Lenin nel 1924, passò Stalin. Il populismo era così divenuto dittatura del popolo, o meglio, del proletariato. Una casta minoritaria e privilegiata occupava il potere ovviamente in nome del popolo, disponendo, decidendo ed agendo senza contraddittorio alcuno. Il comunismo russo ispirava poi emuli in tutto il mondo a fare altrettanto, compreso Mao Zedong leader della Lunga Marcia e della Rivoluzione Comunista cinese. Nella sua scia il socialismo/comunismo soffocò ogni opposizione, lasciando sui vari campi secondo alcune stime quasi 100 milioni di morti Link. La democrazia infatti non è proprio la radice della autentica Sinistra.

Oggi per populismo si intende quel movimento politico che si propone di recepire ed interpretare i valori e le esigenze delle classi popolari. In tal modo però ogni partito politico potrebbe essere definito populista, perché davvero non esiste nessun movimento politico al mondo che non dica di agire genericamente a favore del popolo. Invece Renzi pare smarcarsi e rincarare la dose: " Il PD è la diga contro i populisti! Chi piccona la diga mette a rischio il paese ". Nel mese di maggio di quest'anno a Milano nel corso del suo intervento l' ex presidente americano Obama affermava che " I giovani combatteranno il populismo! ". Dopo la Brexit il presidente della Commissione Europea Juncker faceva appello alle forze della Unione per sconfiggere il " populismo galoppante " Link.

È curioso dunque notare come siano proprio il PD di Renzi e tanti altri partiti di sinistra, eredi diretti della lunga tradizione populista del socialismo e del comunismo,  a tacciare di populismo i propri avversari politici. In questa atmosfera surreale, così carica di travi e pagliuzze, c'è davvero da chiedersi da che pulpito venga la predica. Il leader populista sarebbe dunque, secondo costoro, un demagogo dai tratti autoritari che promette di assecondare le aspettative del volgo che superficialmente si affida a lui , indipendentemente dalla oggettiva possibilità di quel leader di realizzarle. Una specie di piccolo Mussolini o Hitler insomma, come lasciò trapelare anche Papa Francesco appena dopo la elezione e l'insediamento del Presidente Trump alla Casa Bianca.Link  . La demonizzazione del proprio avversario con l'epiteto             " fascista " o peggio " nazista " è infatti una delle più conosciute strategie offensive praticate dai militanti della Sinistra.

Sembra però che questi antipopulisti, che qualcuno ha voluto definire anche come     " elitisti ", " establishment " o più prosaicamente " casta ", abbiano poi una paura folle delle intenzioni di voto del popolo. In Italia si continua dunque a rimandare l'appuntamento elettorale di anno in anno, mentre il popolo sta oggi subendo il quarto governo antipopulista di fila, che non è stato eletto proprio da nessuno, ma è sorretto da un partito che ha ancora il coraggio di autodefinirsi " democratico! "                 
Il popolo pertanto va bene finché fa ciò che vuole l'élite. Se però poi vota Brexit, Trump, Alternative für Deutschland, allora diviene un incubo, un grosso problema, come si lasciò scappare durante una intervista in data 19/06/16 il Presidente federale tedesco Gauck: " Non le élites sono affatto il problema, attualmente i popoli costituiscono il problema! " Link.

Così dunque vanno le cose del mondo dal punto di vista della casta: gli 80 € promessi da Crocetta alle 22.000 guardie forestali sicule non sono populismo, come non lo furono gli 80 € di Renzi agli italiani. Populismo è invece la Brexit, di cui il nefasto referendum andrebbe invece rifatto e ripetuto tutte le volte necessarie per ottenere finalmente ciò che l'establishment di Bruxelles vorrebbe.

Ma ritorniamo dunque al nostro campione dell' italico antipopulismo Matteo Renzi, e molto precisamente durante il suo discorso di chiusura della Festa dell'Unità,  06/09/15 a Milano. Era l'epoca in cui la cancelliera Merkel aveva da poco spalancato le frontiere europee e tedesche ad una immigrazione di oltre un milione di persone in poche settimane. Le foto del bambino Aylan morto e riverso sulla spiaggia turca

avevano fatto il giro dei media e del mondo, al fine di commuovere e malleare le coscienze europee ad accogliere sempre più migranti. Siccome tale orchestrazione non gli appariva essere populismo, Renzi pensò allora bene di proiettare proprio quelle immagini come sfondo al suo discorso, ed esclamò: " Di fronte a quelle immagini non c'è il PD contro la Destra, ci sono gli umani contro le bestie, e basta! " . Il PD contro le bestie populiste appunto, che non volevano vedere le navi della marina militare trasformate in servizio traghetto dalla Libia all'Italia meridionale, gratis per i migranti ed a spese dei contribuenti. Il PD e il Papa contro le cattive bestie populiste che volevano disincentivare i viaggi marittimi dei migranti, anche per arrestare l'enorme stillicidio di morti per annegamento. Gli umani antipopulisti contro le bestie populiste che non volevano proprio credere alla bontà delle rivoluzionarie e democratiche primavere arabe. Se la foto del povero Aylan ha trovato una sì ampia accoglienza, ripetuta all'ossessione nei media, tanto da toccare i più ostinati, reconditi e remoti cuori, non si capisce dunque perché invece la foto del piccolo Xavi, morto a tre anni proprio come Aylan ma travolto da un furgone jihadista sulla rambla di Barcellona il 17/08/17 Link, non abbia lontanamente goduto di quella grande esposizione mediatica toccata invece al precedente bambino curdo.



Il populismo è becero ed ignorante solo quando non è di sinistra. Quando il populismo è di sinistra, allora va bene, è rivestito di alti ideali ed umanità.

Concludo con un pensiero di Pascal:
" L'umano non è né angelo né bestia. Sfortuna vuole che più si atteggia da angelo,  più fa la bestia ".

Commenti

Post popolari in questo blog

PAPA FRANCESCO BACIA l'IMAM SULLA COSTA DEI PIRATI

LE MENZOGNE SUL TRATTATO DI DUBLINO

GEEN DOLCE VITA IN TIJDEN VAN CORONA