LA SINISTRA AFFAMATA DI IUS SOLI DIGIUNA.



Da un po' di tempo la Sinistra italiana è in continuo calo di consensi ed è pure lacerata dal gallismo dei suoi vari leaders col loro noioso battibeccare. Mancando dunque ormai pochi mesi alle elezioni nazionali, essa cerca di ricompattarsi nella battaglia a favore della legge Ius Soli. Approvata due anni fa alla Camera link, dove il PD gode di solida maggioranza, ora la legge languisce sulla soglia del Senato. Qui l'esito del giudizio in merito appare alquanto incerto. Pertanto questo scampolo di fine legislatura serve alla Sinistra per mobilitarsi in favore di codesta sua legge. A tal fine ha pensato persino di organizzare un grottesco sciopero della fame link. In nome ovviamente dell'umanitarismo, dell'accoglienza, dell'inclusività e di tutti gli altri nobili principi in cui la Sinistra dice di incarnarsi. E così il Ministro dei Trasporti Graziano Del Rio ha contribuito a mettere insieme una armata Brancaleone di oltre 1000, i cui volenterosi si astengono dal cibo sì , ma solo " a turno ", e per poche ore ciascuno. La staffetta del digiuno inoltre permette tre cappuccini al giorno ufficiali, e di nascosto magari anche qualche spuntino, perché tanto qui nessuno vede e nessuno controlla. Almeno Pannella era più credibile in ciò link. Ma qui conta più apparire che essere. Ciò che qui importa è solo l'intenzione, il bel gesto e la giusta causa! Esattamente come quelle potenti armi di distrazione di massa, cioè i media del politicamente corretto, hanno ben evidenziato in questi giorni. C'è però da chiedersi se tra un digiuno e l'altro, Del Rio non abbia qualcosa di meglio da fare, magari occuparsi un po' di più di quei sgangherati, sporchi e pericolosi treni italiani.
Pare che scioperi anche Gianni Cuperlo in cerca di nuova visibilità, e quel Benedetto Dalla Vedova che tempo addietro andava distribuendo hashish a Porta Portese. Sciopera De Magistris sindaco di Napoli. Scioperano a turno anche le signore Kyenge e Rosy Bindi ben ritrovate, anche con lo scopo di alleggerirsi la silhouette. Sciopera Luigi Manconi, ex Lotta Continua, e sciopera David Sassoli, che scomparso alla Rai è riapparso vicepresidente del Parlamento Europeo. Scioperano Khalid Chaouki e Sumaya Abdel Qader, giovani volti della integrazione africana e medio-orientale nel PD, già abituati a digiunare per conto loro durante il Ramadan. Attendiamo a questo punto che anche Papa Francesco si unisca presto alla citata illustre schiera, lui così alla mano, accogliente e ben disposto verso Ius Soli e Ius Culturae link

Attraversiamo momenti storici inediti. La Sinistra mangiapreti è solo un pallido ricordo di quel passato, che vedeva Peppone e don Camillo affrontarsi in epiche dispute link. Dopo la chiusura de L'Unità di Gramsci all'inizio della estate, nonostante tutti i denari pubblici profusi inutilmente in esso, il suo direttore Sergio Staino è dunque approdato al quotidiano dei vescovi l'Avvenire. Il fumettista è staffetta anche lui nel suddetto sciopero della fame.
I comunisti si scoprono dunque cattolici e globalisti, dimenticandosi con insostenibile leggerezza della difesa dei lavoratori italiani, dei loro salari e pensioni. Ai compagni oggi non importa se l'immigrazione forzata aumenti la disoccupazione e riduca il costo del lavoro. A parte dunque  il voler farsi notare, questi in realtà digiunano solo per accrescere povertà e tensioni sociali in giro per l'Italia. Proteste in forma di sciopero della fame contro le reiterate truffe bancarie nei confronti dei risparmiatori link, oppure contro la chiusura delle acciaierie, o contro lo smantellamento della Fiat, o contro le varie coop ed i loro scandali, i tanto sensibili compagni non li abbiamo ancora visti fare.
I cattolici si riscoprono invece comunisti e sempre globalisti, occupandosi di accogliere al meglio i diseredati che continuano a sbarcare.
C'è da chiedersi però a che prezzo. Esistono in tal senso luoghi stipati di extracomunitari, fino a 30 per appartamento, rendere alla Croce Rossa mille € al giorno, e vi sono anche comunità religiose che accolgono minori africani non accompagnati a 90 € a testa al giorno.

Il mantra ripetuto con ossessione a sinistra dice che lo Ius Soli serve per integrare di più evitando così attacchi e conflitti sociali. Termini come " inclusione ", " accesso ",    " integrazione " a tal proposito si sprecano nei discorsi degli stessi che, dopo aver provocato tutti gli sconquassi, si candidano per volerli risolvere. Sono però sempre loro, questi inguaribili utopisti e sognatori che vorrebbero realizzare la perfetta società, e finiscono per primi di convincersi di tutte le favole ed amene assurdità che raccontano in giro, se non fosse altro perché ciò li fa sentire buoni, anzi migliori.
Dicono dunque che la riforma dello Ius Soli permetterebbe di allineare anche l'Italia agli altri paesi europei " più avanti " di noi in questo campo, come la Francia, la Germania e la Gran Bretagna.link
Non pare di vedere ad esempio tutta questa bella integrazione in Francia, con le sue banlieux segregate e con il suo stato di continua allerta dopo gli attacchi Charlie Hebdo, Bataclan, Nizza e Champs-Élysées. E non la si scorge neppure tanto negli altri paesi.
Come si fa allora a far finta di credere ancora all'integrazione quando ad esempio vengono richieste di continuo piscine per sole donne, oppure quando ragazze non finiscono la scuola dell'obbligo, oppure quando si coprono statue per non offendere e per lo stesso motivo si rimuovono le croci link. A me pare che siamo proprio lontanissimi da ciò che dovrebbe essere vera integrazione. La realtà nelle nostre città insegna invece che siamo spesso in presenza di opposti fenomeni, che si chiamano disgregazione, separazione e sottomissione.
Integrazione vuol dire ben altro! Il termine indica unione, fusione, collaborazione, partecipazione, e richiede una comunione di intenti e visione da parte dei soggetti integranti. Non può certo bastare una carta di cittadinanza data, con leggerezza e magari buon cuore, in mano a stranieri per trasformarli subito in autentici cittadini italiani. Una carta di identità non porta similitudine di cultura. Sembra che qui convenienza la vinca di frequente e pertanto convinzione soccomba.
E siccome questa immigrazione continuerà ancora per molto tempo, dove troveremo poi le risorse finanziarie, le case, i posti di lavoro, le scuole e la sanità per tutti questi nuovi italiani ex africani? Oppure sapremo offrire loro ghetti, marciapiedi e poco più?

La legge Ius Soli mira ad estendere i criteri per ottenere la cittadinanza italiana, come se la legge attuale in vigore, la Ius Sanguinis, non fosse già molto generosa. Secondo l'Istat link nel 2016 sono stati fatti cittadini italiani 184.638 soggetti non comunitari. Di questi il 40% erano marocchini ed albanesi, ed oltre 40% di loro aveva meno di 20 anni. Nel 2011 tale cifra era inferiore a 50.000.
Su oltre 60 milioni di italiani, gli stranieri in Italia sono circa 6 milioni. Di questi i residenti regolari sono 5 milioni, e 400.000 quelli regolari non residenti. I rifugiati sono 118.000: solo nel 2016 sono stati concessi 77.927 permessi di asilo e protezione umanitaria. Poi si devono aggiungere i richiedenti asilo, coloro che sono appena sbarcati, ed infine i migranti irregolari, detti anche illegali. Qualcuno li continua incautamente a chiamare anche " clandestini ", incappando nella condanna di certi giudici che pensano di risolvere il problema della clandestinità proibendo severamente l'uso del termine link.

La Ius Sanguinis prevede che un bambino è italiano se almeno uno dei genitori è italiano. Un bambino nato invece da genitori stranieri, benché partorito sul suolo italiano, può accedere alla cittadinanza al compimento del 18mo anno di età, avendo risieduto legalmente e senza interruzione in Italia.
La nuova legge intende introdurre dunque il diritto legato al territorio, lo Ius Soli temperato ( distinta dallo Ius Soli puro, dove avviene l'automatica acquisizione della cittadinanza con la nascita nel territorio, come avviene negli Stati Uniti ), e pure il diritto legato alla istruzione, lo Ius Culturae. Per la prima norma hanno diritto alla cittadinanza tutti quelli nati in Italia da genitori stranieri se uno dei due genitori è legale in Italia da 5 anni. Inoltre il genitore deve avere un reddito non inferiore all' importo annuo dell'assegno sociale, deve disporre di alloggio idoneo e deve superare un test di conoscenza della lingua italiana. Infine la acquisizione della cittadinanza non è automatica, ma avviene solo su esplicita richiesta.
Per lo Ius Culturae potranno chiedere cittadinanza i minori stranieri nati in Italia o arrivati entro i 12 anni, che abbiano frequentato le scuole italiane per 5 anni almeno e superato un ciclo scolastico. I giovani nati all'estero fra i 12 e i 18 anni potranno ottenere la cittadinanza dopo aver abitato in Italia per almeno 6 anni ed aver superato un ciclo scolastico.

Non abbiamo parlato dei ricongiungimenti familiari, che comunque possono effettuarsi indipendentemente dall'acquisizione della cittadinanza.

                                                 " Cui prodest scelus, is fecit ".
                               Ha commesso il crimine colui al quale esso giova.

Alla Sinistra in calo di popolarità e consensi tra gli italiani indigeni molto conviene dunque prenotare i voti di tanti nuovi futuri italiani, se proprio vuole sopravvivere.

Nel 1953 i lavoratori si rivoltarono con scioperi e manifestazioni contro l'oppressione del governo comunista nella Repubblica Democratica Tedesca. La ribellione fu soffocata grazie all'intervento dei carri armati sovietici. I dirigenti del partito avvertirono la popolazione che d'ora in avanti avrebbero dovuto lavorare il doppio per riguadagnarsi la perduta fiducia del governo. Al che il drammaturgo Bertold Brecht ebbe a scrivere queste parole che alla luce di certi eventi sembrano non aver perso attualità:

" Il governo ha perduto la fiducia nel popolo.
 Non è dunque più semplice che il governo sciolga il popolo, e ne elegga un altro? ".                          link

Commenti

Post popolari in questo blog

PAPA FRANCESCO BACIA l'IMAM SULLA COSTA DEI PIRATI

GEEN DOLCE VITA IN TIJDEN VAN CORONA

LE MENZOGNE SUL TRATTATO DI DUBLINO