LA TEMPESTA ICONOCLASTA E IL FANTASMA DEL FASCISMO


Attraversiamo un periodo oscuro, pieno di incertezze. La crisi economica ed il debito pubblico erodono fiducia e speranze. Molti giovani italiani fuggono all'estero in cerca di lavoro e dignità. La diffusa preoccupazione per il futuro si accompagna ad una crisi di valori, di cultura ed identità.
Tutto ciò però non appare essere la principale preoccupazione dei nostri politicanti. Mentre sono bravi a confondere gli indicatori economici e sociali con giochetti di prestigio e a raccontare banalità di ogni tipo, perseguono indefessi ciò che ogni Sinistra al mondo sa fare meglio: soddisfare gli interessi privati ed aumentare la povertà pubblica.

Così la signora Boldrini, mentre impone una revisione della lingua italiana, si scaglia contro i  " populisti " e i  link " nazionalisti " che costruiscono solo muri concentrandosi sulla malasorte dei propri concittadini. E ritiene che sia arrivato il momento di togliere almeno la scritta a proposito di quel " Mussolini dux " sull'obelisco del Foro Italico link. Le fa eco il deputato PD Emanuele Fiano: " L'abrasione della scritta è cosa che è stata fatta in Italia in tanti posti ". 
Ora in sostegno di Boldrini e Fiano è arrivata da oltre oceano la signora Ruth Ben-Ghiat. La ricercatrice americana, professoressa di storia e studi italiani alla università di New York,  si chiede perché mai in Italia non siano ancora stati abbattuti i tanti monumenti fascisti in giro link. Secondo questa logica, dovremmo dunque al più presto smantellare la stazione Centrale a Milano e la stazione Termini a Roma. E procedere con la distruzione del centro storico della città di Latina. E distruggere la architettura di Sabaudia, pur eremo della Sinistra radical chic e di Pasolini link. Abbattere il ponte Flaminio. Buttare giù il palazzo della Farnesina, il Museo Civico di Reggio Calabria, l'Aula Magna dell'Università di Roma e la città universitaria tutta. Eliminare Palazzo Piacentini, attuale sede del Ministero di Sviluppo Economico. Far saltare il Palazzo di Giustizia a Milano, l'Arco della Vittoria a Genova, il torrione INA e la fontana in Piazza della Vittoria a Brescia, e il Palazzo della Civiltà Italiana. Ed anche tutta la bella architettura futuristica di Asmara, patrimonio  mondiale Unesco dell'umanità link
                                               

La signora Ben-Ghiat si ispira evidentemente alla tempesta iconoclasta che sta attualmente flagellando gli Stati Uniti, con la vandalizzazione e rimozione di statue del generale Lee e di Cristoforo Colombo. Lee sarebbe infatti simbolo di una cultura schiavista, e Colombo invece incarnerebbe la supremazia dell'uomo bianco. Per tale motivo la Sinistra americana sostituisce la festa nazionale del "Columbus Day"  con la " Giornata di commemorazione dei popoli indigeni ".
La predicazione dell'uguaglianza, dell'umanitarismo e del vittimismo, nonché il martellante inculcare del senso di colpa e vergogna produce distruzione di monumenti, ma certamente non risolve i problemi. Sembrava che il nuovo messia Obama, disceso dal firmamento liberal e più popolare di Gesù, potesse liberare le coscienze. Incarnazione dell'uomo del destino, mezzo bianco e mezzo nero, un po' cristiano, umanista ed anche un pochino musulmano, sembrava che col sorriso ed il suo " Yes We Can " tutto potesse fare. Tutto infatti ha potuto tranne risolvere almeno un poco i problemi americani. Le tensioni sociali e le disuguaglianza sotto Obama non hanno invece fatto altro che aumentare.
                                               
La signora Ben-Ghiat dunque ci sembra più spinta da un rancore ideologico che da un reale amore per la cultura italiana. Ed un simile rancore ha già spinto talebani a distruggere i buddha di Bamiyan,  e jihadisti a far saltare i monumenti di Ninive e Palmira, i luterani a buttare giù statue e i comunisti a distruggere monasteri. Tutto ciò che non è appunto conforme alla ideologia va inesorabilmente eliminato.

Il suddetto signor Fiano si è inoltre speso in una sterile crociata contro la propaganda fascista ed il saluto romano, perché evidentemente tutto ciò costituirebbe oggi per l'Italia una grave minaccia. La sua proposta di legge, approvata dalla Camera, estende la legge Scelba e Mancino con l'articolo 293-bis del Codice Penale. In Senato qualcuno potrebbe ravvisarvi comunque elementi contrari all' Articolo 21 della Costituzione, che sancisce non solo la libertà  di pensiero, ma anche il diritto a manifestarlo link. Ma Fiano e i suoi tirano diritti, muovendo guerra ai gadget con l' effigie del duce e simili cimeli.
In realtà essi non fanno poi altro che riesumare il cadavere fascista, per infondere nuova linfa alle paure delle persone e ai loro sensi di colpa. La demonizzazione migliore dell'avversario politico è ancora quella di etichettarlo come ignorante e fascista, epilogo di quei dibattiti laddove viene a mancare un'argomentazione razionale. 
Oltre a voler abbattere simboli e monumenti, una certa Sinistra vorrebbe anche demolire l'identità culturale e morale del popolo, per poterlo dominare meglio. Quella Sinistra appunto, che rinnegando anche le proprie origini,  vorrebbe imporre a tutti la propria visione del mondo e il proprio pensiero unico, con supponenza e prevaricazione. 

Ricordiamoci però che dal voler imporre a tutti i costi la propria visione del mondo agli altri, sono nati tempo fa due partiti. Uno era capeggiato dal direttore dell' Avanti, giornale socialista. L'altro, fondato in una birreria di Monaco, si chiamava Partito Nazionalsocialista dei lavoratori tedeschi. All'abbattimento delle libertà individuali e di pensiero corrispose allora anche il rogo dei libri e la demolizione delle sinagoghe. Oggi si pratica la censura su Social Networks e su altri media.
Si respira in tutto ciò una nuova brezza di regime, che vuole cancellare il ricordo del passato, e riscriverlo a proprio piacimento.

George Santayana già affermava che " Quelli che non ricordano il passato sono condannati a ripeterlo ". 

Inquietante fu a questo proposito anche il concetto espresso dallo scrittore Ignazio Silone durante una delle  sue ultime interviste, poco prima di morire :
 " Se un giorno il Fascismo dovesse ritornare, egli non dirà: - Io sono il Fascismo - , ma piuttosto: - Io sono l'Antifascismo! "



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