50 ANNI: DALLA SINISTRA POST SESSANTOTTINA ALL' ANESTESIA SOCIALE ODIERNA


Dopo la  seconda guerra mondiale col piano Marshall la ricostruzione materiale dell'Europa sembrava accompagnare anche il ripristino dei valori della tradizione cristiana quali matrimonio, figli, chiesa, lavoro, risparmio, tutto ciò che insomma caratterizzava il fenotipo della famiglia borghese media. Il futuro appariva roseo e ogni meta possibile, il Comunismo sembrava rinchiuso dietro una cortina di ferro e il conflitto bellico una parentesi folle da dimenticare in fretta. Eppure qualcosa sembrava essersi spezzato in quegli animi di allora che volevano ostentare sicurezza e serenità. I totalitarismi del Fascismo e del Nazismo, gli orrori della Shoah, la minaccia di un conflitto nucleare tra le superpotenze avevano infatti fatto perdere alle persone ottimismo e fiducia nella ragione umana. Nietzsche aveva aperto più di una porta al nichilismo con la sua solitaria ma pregnante critica ai valori della società piccolo-borghese, e Darwin sembrava aver ridotto la vita umana ad un brillante esercizio di sopravvivenza determinata da naturali leggi evolutive. Marx e i suoi seguaci dal canto loro continuavano a denunciare la prigionia umana nelle classi sociali, e da Freud in poi incombeva sul pensiero ed azione di ciascuno l'ombra inquietante dell'inconscio. L'essenza stessa dell'uomo quale essere libero e padrone del proprio destino veniva così messa in discussione.

La Sinistra, impegnata come sua abitudine nell'attività sovversiva e destrutturativa del fragile ordine sociale ricostituito, fu molto abile a sfruttare a proprio vantaggio gli strascichi di colpa, vergogna e smarrimento che la guerra appena conclusa aveva lasciato nelle coscienze. In particolare fu capace di far credere a quasi tutti che Fascismo e Nazismo fossero estremismi di una Destra ottusa e liberticida, e metamorfosi violente del conservatorismo borghese nel tentativo di annientare l'emancipazione della classe operaia. Il marxismo culturale post sessantottino demonizzava Mussolini come imperialistico fascista, perfetto capro espiatorio di ogni male e molto funzionale per reimpiccare con lui ogni avversario politico . La stessa Sinistra evitava quindi con molta cura di evidenziare quell'imbarazzante back ground culturale tutto di sinistra che traspare da ogni biografia seria di Mussolini. Il padre Alessandro infatti era stato un ardente socialista rivoluzionario che nella fucina di Predappio con fuoco e martello forgiava il metallo, e con Marx ed Engels la duttile mente del primogenito Benito. Costui infatti da lì a poco si manifestava ardente rivoluzionario socialista, ispirato in tal senso anche dalla lettura del filosofo marxista francese George Sorel. Divenuto giornalista e poi direttore del giornale Avanti!, fu influente membro della direzione del Partito Socialista.  Mussolini sarebbe poi, a fine carriera, ritornato al "socialismo repubblichino" nella breve parentesi di Salò, sotto la "protezione" dell'alleato Hitler.

Il Führer aveva il Duce come ispirazione quando si mise alla guida del Partito Operaio Nazionale Socialista Tedesco. É comprensibile l'irritazione della Sinistra bon ton vedere i sacri termini " Operaio " e " Socialista " associati a Hitler, ma oltre al  nomen est omen, è innegabile che anche costui si fosse ispirato al marxismo e che lo avesse addirittura voluto perfezionare. Goebbels si riteneva essere un autentico socialista che vedeva nel nazismo il compimento finale del socialismo.
L'autoritarismo ed una scia infinita di disastri e cadaveri è ciò che maggiormente ha accomunato i socialismi di entrambe le varianti, quella nazionale alla Mussolini/Hitler, e quella internazionale alla Lenin/Stalin.

Le espressioni del movimento sessantottino in occidente potevano assumere aspetti particolari a seconda dei paesi interessati, ma il loro comune denominatore consisteva nella feroce aggressione della cultura borghese. Col Sessantotto la Sinistra iniziava così  la mattanza del ceto medio, assassinio che perdura nel tempo fino ai giorni nostri. Il ceto medio dà infatti fastidio sia alla Sinistra sia ai detentori del grande capitale, essendo il ceto medio infatti custode di una certa cultura etica, proveniente dalla sua grande tradizione umanistica come da quella religiosa. Possiede inoltre il senso dello Stato inteso come ente protettivo a favore dei più deboli contro i soprusi dei più forti, e comprende bene come la pacifica convivenza umana consista nella saggia gestione della complessità sociale e nell'equilibrato dosaggio di forze contrapposte.
Furono gli esponenti della cosiddetta Scuola di Francoforte quali Adorno, Horkheimer e Marcuse che fornirono nuova linfa ideologica alla Sinistra per giustificarne l'azione destrutturante. La cultura borghese veniva così vilificata perché espressione di conservatorismo di Destra e pertanto ritenuta propensa al Fascismo. Chi non apparteneva all' avanguardia progressista era considerato poco più di un pazzo e certamente da emarginare.

In tal modo la Sinistra occupò ogni spazio occupabile: partiti politici, stampa, televisione, salotti culturali, scuola, chiesa, tribunali, pianificazione economica. Le università diventarono luoghi di indottrinamento politico analogamente ai seminari per la religione cattolica.

I risultati di tale azione destrutturante sono ben evidenti. Se 20 anni fa 65% degli italiani si sentiva ancora di appartenere al ceto medio, oggi tale percentuale è scesa al 20%. In compenso sono aumentate le famiglie a basso reddito, giovani single e blue collars, giovani in cerca di occupazione, immigrati precari, pensionati. L'Istat rivela che in Italia nel 2016 vi erano 1.6 milioni di famiglie in povertà assoluta, corrispondenti al 7.6% della popolazione. Il 27% della popolazione era a rischio di povertà.
La Comunità Economica Europea di libere nazioni in questi 50 anni si è trasformata nel blocco totalitario della Unione Europea del libero scambio e della globalizzazione. Ha però  contribuito ad un impoverimento della classe media del continente, e al tempo stesso non ha certo favorito la popolazione povera dei paesi emergenti. Ha piuttosto aiutato le sue varie élites a consolidare ricchezza e potere, ha favorito la cleptocrazia di banche e compagnie assicurative, l'espansione delle multinazionali e la piramide della plutocrazia finanziaria mondiale. Merkel, Gentiloni, Mogherini, Juncker, Moscovici, Timmermans, Löfven, Macron, tutti politici di sinistra, guidano o ubbidiscono a una UE strumento della dittatura politico-economica del capitale che bypassa volontà popolari e Costituzioni delle singole nazioni. La tanto lodata libera circolazione di merci ed umani nell'area Schengen e oltre è diventata per molti realtà di costrizione, di sofferenza, di spersonalizzazione, di sradicamento e disumanizzazione.

" Perché di fronte al più grave attacco sociale, economico e culturale della sua storia, la civiltà europea non reagisce e si ribella? "

A tale quesito il giornalista Cesare Sacchetti cerca risposta nelle seguenti parole, attribuite al pensiero dello scrittore britannico Aldous Huxley:

" Ci sarà nelle generazioni future... un metodo per far amare la gente la propria servitù, e produrre una dittatura senza lacrime... costruire campi di concentramento indolori per intere società, in modo tale che alle persone si portano via le loro libertà mentre provano gioia per questo, perché saranno distratte da qualsiasi desiderio di ribellione dalla propaganda o dal lavaggio del cervello o dal lavaggio del cervello che sia potenziato da metodi farmacologici.
E questa sembra essere la rivoluzione finale ".


Se il movimento di protesta studentesco e operaio sessantottino può avere avuto nei suoi ranghi anche gente come Salvatore Toscano, Gino Strada, Sergio Cofferati, Mario Capanna e il suo portaborse Paolo Gentiloni, impegnati ad organizzare assemblee,  a conquistare prestigio a colpi di dialettica in lingua politichese, a scimmiottare il look barbudo dell'eroico comandante Che Guevara appena caduto in battaglia, a impregnarsi di principi leninisti, a studiare il materialismo storico ed applicare tattiche maoiste utili per portare avanti la lotta di classe, la maggior parte dei giovani abbracciava col 68 volentieri la rivoluzione del cazzeggio e del trastullo, con sperimentazioni sessuali alla Flower Power californiana, canti di Janis Joplin e stordimenti vari ispirati a scene del film Easy Rider. Tutto questo veniva poi ideologicamente spacciato come forme di resistenza all'odiato sistema borghese dell'ordine costituito. L'opposizione sterile a qualunque forma di autorità, il conformismo ideologico, l'uniformismo dei jeans, maglioni ed eskimo davano all'insieme di questi giovani in bilico tra aurora rivoluzionaria e aura spinellata l'aspetto di un gregge, al quale si applicano bene le parole che Dante usa nel suo Convivio:

" Questi son da chiamare pecore, e non uomini; chè se una pecora si gittasse da una ripa di mille passi, tutte l'altre l'andrebbero dietro; e se una pecora per alcuna cagione al passar d'una strada salta, tutte l'altre saltano, eziandio nulla veggendo da saltare ".

Dai bollori e contestazioni del '68, in 50 anni si è pervenuti all'apatia ed all'anestesia di un mondo occidentale in crisi culturale e identitaria. Un atmosfera surreale circonda la società. La moneta unica ed il pensiero unico condizionano il lavoro e  le menti.  L'unione Europea assorbe sempre più sovranità nazionale, fatto che bypassa tranquillamente quella Costituzione che il popolo italiano per referendum era pur riuscito a difendere dall'assalto di coloro che intendevano riscriverla. L'agenda di Bruxelles è globalista, a favore di una immigrazione massiccia da Africa ed Asia, per una libera circolazione di merci e umani sradicati, per un meticciato etnico uniforme nei costumi e nei consumi. La Sinistra italiana è strumentale di tutto ciò, schierata ormai senza più ritegno alcuno per la propria storia, dalla parte della plutocrazia apolide mondialista e delle grandi banche, contro gli interessi della classe media e degli stessi lavoratori che a parole soltanto vorrebbe ancora difendere. Mentre è in  affari con élites finanziarie e mafiose, butta fumo negli occhi dei propri aficionados occupandosi di unioni civili, Ius Soli, femminicidi, codice fiscale gender, liberalizzazione della droga e decreti svuotacarceri. Si manifesta poi antifascista in assenza di autentico fascismo. Squadristi di sedicenti antifascisti ed attivisti dei centri sociali aggrediscono con spranghe e biglie cortei di pacifici cittadini che manifestano la propria opposizione al pensiero unico e che auspicano una inversione di rotta politica.

Esiste una diffusa dissonanza cognitiva, imposta dal pensiero politicamente corretto, che rischia di corrodere le menti ed offendono ogni intelligenza. Una immigrazione infinita viene fatta sbarcare in mezzo agli italiani, che devono credere che giovanotti larghi di spalle, muscolosi e dotati di smartphone ultimo modello, scappino da guerre inesistenti e una fame che non hanno mai patito. E devono pure comprendere che costoro, mantenuti a spese loro in lussuosi alberghi e con poca voglia di lavorare, saranno poi gli stessi che provvederanno a finanziare la loro cassa pensionistica.


Per poter continuare ad esistere senza grossi scossoni, la società multiculturale richiede la rigorosa imposizione ideologica del relativismo culturale. Alla cultura indigena europea, frutto di cristianesimo ed illuminismo, culla dei diritti umani, libertà di pensiero, democrazia e tolleranza, non è più concesso di elevarsi sopra altre culture, perché ciò sarebbe espressione di razzismo e di xenofobia. Deve convivere pertanto alla pari con misoginia islamica e animismo tribale africano, con preghiere pubbliche in strada, con treccine e perline, e dovrebbe esserne anche contenta perché ciò sarebbe moderno, bello e progressista. Questo relativismo nichilistico e suicida crea pertanto un clima di profonda irrazionalità e pure di noia, che sembra condurre ad una regressione intellettuale in molte persone, e portare indietro il tempo addirittura ad epoche  precristiane e preebraiche. Si può infatti notare nella società un  pullulare di neopaganesimi, di panteismi, di misteriose dottrine tibetane, di tantrismo, di reiki, di misticismi orientaleggianti, di devianze buddhistiche, di adoratori di forze naturali, di adepti a reincarnazioni, di vegani radicali, di kabbalisti ispirati a Madonna, di iniziati steineriani, di affiliati rosacrociani, di seguaci di sciamani ed altri maghi, e di accoliti di scuole di meditazione olistica.

Dopo il '68, con la diffusione della pillola e dei costumi sessuali improntati al piacere ed alla varietà, si è assistito ad un graduale calo di nascite e demografico. É la realizzazione di sé stessi ciò che conta, non la progettualità di una vita condivisa e la costruzione della famiglia. Le possibili identità di genere scavalcano in gran numero il binomio atavico donna-uomo, ed un femminismo estremo quanto di sinistra ha trasformato l'aspetto e l'identità  della donna, spaventando e destabilizzando al tempo stesso l'uomo. Aumentano pertanto i cosiddetti maschi beta, servizievoli e sottomessi a donne insoddisfatte e ai loro capricci. Con le nascite crolla il numero dei matrimoni ed aumentano esponenzialmente i divorzi. Le femministe accolgono volentieri i maschi venuti dal sud e dall'est del mondo come "buoni selvaggi" di cui prendersi cura, salvo tardivamente scoprire che quei maschi ai quali si erano sottomesse sono radicati dentro una irrinunciabile cultura arcaica patriarcale, che considera le donne esseri inferiori e funzionali solo al piacere dell'uomo e alla continuità della specie.


Come nel '68, anche oggi la Sinistra continua la sua opera destrutturante. La Sinistra è contro la borghesia come lo è contro gli interessi dei lavoratori. Essa non ha a cuore né gli immigrati, né i poveri, né l'ambiente, né i matrimoni gay, né alcuna cosiddetta  battaglia civile.

       La Sinistra non è umana. É un sistema che tende all' assoluto controllo sociale.

Sfrutta con inganno e mistificazione la credulità e l'impegno di milioni di utili idioti a proprio vantaggio. Il giusto diventa sbagliato, la verità bugia, il brutto bello, la devianza normalità, la vittima carnefice e la cicala formica.
Ogni moralità sessuale deve essere eliminata, il cristianesimo e i suoi valori combattuti, la famiglia tradizionale disintegrata, il buon senso delegittimato.
Goethe diceva che nessuno è più schiavo di chi si ritiene libero senza esserlo.
Il controllo della informazione nei media tradizionali è funzionale a tale scopo, mentre il giornalismo autentico dovrebbe invece pubblicare ciò che il Potere vuole nascondere, e smascherarne l'illusione di libertà e democrazia che continua a trasmettere.





Commenti

Post popolari in questo blog

PAPA FRANCESCO BACIA l'IMAM SULLA COSTA DEI PIRATI

LE MENZOGNE SUL TRATTATO DI DUBLINO

GEEN DOLCE VITA IN TIJDEN VAN CORONA