CRISI GENDER E CULLE VUOTE
Una volta c'era una Chiesa che in Europa incoraggiava a riempire le culle secondo la Parola " crescete e moltiplicatevi " . Ma adesso che pure la Chiesa si è fatta multiculturalista ed ambientalista, la Parola è diventata un optional se non un mezzo per propagandare l'immigrazione. Nel mondo oggi siamo 7.6 miliardi e dappertutto la popolazione aumenta, tranne che da noi. Per raggiungere il traguardo di un miliardo di persone l'umanità ha dovuto percorrere tutto l'arco della preistoria e della storia fino agli albori del secolo XIX. Dopodiché si è moltiplicata in modo spedito. Negli ultimi 10 anni la popolazione del mondo si è accresciuta di un altro miliardo, grazie ad esplosioni demografiche in paesi come India, Nigeria, Congo, Pakistan, Tanzania, Indonesia, Etiopia. Noi in Europa invece stiamo implodendo, perché riusciamo a fare a stento poco più di un figlio e mezzo per coppia, che certamente non basta a perpetuare la specie. E non basta neppure a salvare l'INPS dal fallimento secondo Tito Boeri, che sostiene quindi col governo PD il ricorso a robuste politiche immigratorie. Siccome abbiamo perso per strada la abitudine e la voglia di figliare, ci dicono che bisogna importare stranieri ad alto tasso di fertilità, onde evitare così la trasformazione del bel paese in una grande casa di riposo. L'Onu tuttavia ammonisce che gli attuali flussi migratori verso l'Italia sono insufficienti per arrestare il trend demografico negativo. Nel 2016 a fronte di 608.000 morti vi sono state solo 474.000 nascite. In Italia il tasso di fecondità 1.34 é ben lontano da quel magico 2.1 figli/donna necessario a mantenere costante la popolazione, e se fosse calcolato solo sulle donne italiane, esso sarebbe pari a 1.27. Neppure le superfemmine africane ci salveranno dunque dall'estinzione?
E come siamo arrivati a questo punto?
Se si chiede ad una donna con un solo figlio il perché di tale scelta, la prima risposta di solito data è che non vi è certezza del futuro, che il lavoro è precario, che il lavoro non lascia spazio, che non vi è aiuto da parte di genitori e parenti, che un figlio costa impegno e risorse e che i figli pretendono. In effetti oggi i ragazzini devono essere muniti di I-phone e tablet, con in tasca la paghetta ed anche vestiti all'ultima moda per non sentirsi esclusi. Ma al di là dei fattori materiali e logistici elencati, ve ne sono altri altrettanto importanti, che possono essere correlati ai profondi cambiamenti che da pochi decenni si sono manifestati nella sfera socio-culturale. Intanto sono diminuiti il numero dei matrimoni e sono aumentati separazioni e divorzi. Poi si é abbassata l'età d'inizio dell'attività sessuale, che secondo i dati della Ginecologia Pediatrica Europea si colloca mediamente sotto i 17 anni.
Gli adolescenti sono spesso soli, e più che una storia d'amore, sono alla ricerca di stimoli emotivi legati a situazioni estreme dove alcol, fumo, marijuana e pasticche varie spesso non mancano. Le ragazze crescono emancipate ma confuse, i ragazzi sono chiusi ed insicuri della propria virilità. La ricerca di una corrispondenza affettiva nel sesso opposto, e quindi di una progettualità di vita di coppia e di famiglia è rinviata ad un domani sempre più lontano. La donna passa dall'apericena alla nuova discoteca, per togliersi di dosso lo stress del lavoro e fare nuovi incontri. E quando a 30 anni si decide per un partner stabile, in molti casi non è quello desiderato. Ma intanto costui va bene per metter su famiglia, per arredare una casa e per sistemarsi. Intorno ci stanno sempre gli amici, il lavoro, lo sport, le vacanze estive e quelle invernali. La gravidanza viene così posticipata di anno in anno, e col tempo e con le sigarette la fertilità diminuisce. Se non subentra crisi di coppia ed alla fine nasce un figlio, codesto è destinato a restare unico. I genitori sono spaventati per i possibili danni legati a vaccinazioni obbligatorie, ma soprattutto per le insidie che il ruolo genitoriale comporta.
Padre e madre ormai non costituiscono più autorevoli figure di riferimento. Essi si sentono delegittimati dai propri figli, non sembrano più capaci di svolgere il mestiere di genitori. Sono diventati piuttosto compagni, sono amici, sono complici dei figli, ma non sanno più guidarli, non sono capaci di dire no, e non li preparano alla vita. Genitori invertebrati producono figli smidollati, inclini all'ozio e allo sballo. All'uscita da scuola troppi ragazzi hanno già la sigaretta accesa prima ancora di essere fuori dal portone, e poi volano parolacce, tante e fuori luogo, tra adolescenti che fanno a gara a chi appare più duro. Spesso vincono le ragazzine. Inoltre la comunicazione tra i sessi è fatta di turpiloquio, di SMS e parole storpiate, che non permettono lo sviluppo di un linguaggio emotivo profondo, tale da preparare adeguatamente a quello scambio affettivo che un autentico rapporto di coppia richiede.
Fare figli è una scelta, che al giorno d'oggi ha pari dignità quanto la scelta di non farli. Sono mancate politiche serie di sostegno alla famiglia, e il ruolo di madre non é più valorizzato come avveniva un tempo, quando le famiglie contavano 7 figli e più. Ci si lamenta delle culle vuote, ma invece di ricorrere ai ripari facendo figli si produce statistica che documenta anno dopo anno la loro assenza. I media esaltano la "maternita" di Niki Vendola e il governo decide di dimezzare da 80€ a 40€ il bonus bebè mensile.
Con la crescita ed il benessere economici è subentrata la cultura dell'edonismo e della dolce vita. Nel nichilismo odierno una maternità può essere recepita come rinuncia, come perdita, come sottrazione di tempo dedicato ad altri interessi. Vi sono donne totalmente prive di istinto materno, che svolazzano come farfalle inebriate da un uomo all'altro, sempre alla ricerca del piacere erotico. Vi sono coppie perennemente in crisi, ma ancora incollate insieme dal timore della solitudine e dalla condivisione delle spese. Vi sono donne legate ad un lavoro che non tutela una eventuale gravidanza. Non c'è dunque da meravigliarsi che in tali scenari stia sparendo la figura classica di nonna che impastava biscotti e raccontava fiabe ai nipotini. Oggi vediamo nonne dalle labbra siliconate frequentare balere, muovendosi in equilibrio instabile su improbabili trampoli, ancora alla ricerca di giovani e di gioventù perduta.
Un ulteriore aspetto di questi rimaneggiamenti socio-culturali, che mirano alla destabilizzazione della famiglia e della integrità dell'individuo, risiede nella cosiddetta "teoria del gender " . Gli studi di genere, sviluppati negli Stati Uniti a partire dagli anni '70, hanno portato la filosofa post-strutturalista Judith Butler ad affermare che " Non ci sono uomo e donna, ma recite ripetute ed obbligate di codici dominanti ". Questa " liberazione " da tali codici dominanti, imposti dalla opprimente tradizione e dai canoni della civiltà giudaico-cristiana, permette così una polimorfa, interminabile e grottesca declinazione di modalità esistenziali sessuali e di genere, ciascuna rappresentata da una lettera iniziale maiuscola, ad indicarne la paritaria dignità.
E così, accanto al classico gay ed accanto alla lesbica, compare non solo il transgender, ma anche il " questioning " , colui o colei alla ricerca della propria identità, oppure il " poliamoroso ", sempre aperto a relazioni con entrambi i sessi, da non confondersi col " bisessuale ", e neppure con il " fluido ", che a seconda dell'ora del giorno si sente uomo oppure donna oppure entrambi.
Gli studi gender non si limitano solo a descrivere ed interpretare modalità esistenziali umane di cui molte dovrebbero ricevere attenzione da parte della psicopatologia, ma si sono anche attribuiti lo scopo di trasformare e politicizzare la società. La ideologia del gender, la cui esistenza viene negata da chi al tempo stesso la diffonde, è pertanto uno degli strumenti che la Sinistra destrutturatrice sta usando, anche tramite potenti lobby gay e commerciali, e che vorrebbe vedere imposta in ogni ambito, dalla sociologia alle scienze umane, dalla psicologia alla letteratura, dalla filosofia alla teologia. Intanto in Svezia l'arcivescova luterana Jackelén ha demascolinizzato Dio, e la giurisprudenza tedesca ammette ora l'esistenza di un " terzo sesso ". La rivoluzione gender entra in documenti ufficiali, in organismi internazionali, nelle agende politiche, nella opinione pubblica, e quel che è più grave, corrompe bambini ed adolescenti nel loro sviluppo di una sessualità normale. Il sesso femminile è spinto a comportamenti maschili, i maschi si femminizzano, le loro differenze sono appianate e gli individui sono interscambiabili. Esistono pertanto il genitore 1 ed il genitore 2, numeri spersonalizzati. E spesso perversione pretende di essere normalità, come il caso recente verificatosi in un comune del Biellese, dove un uomo si era convinto di essere ermafrodita e di essere rimasto " incinto ". Egli sbandierava in giro la sua presunta gravidanza refertando di suo pugno le ecografie estorte in ospedale. A parer suo i medici non erano competenti.
Tutto ciò non conduce ad una convivenza sana, basata sulla famiglia naturale fondata da un uomo e una donna. Del pericolo della cultura gender e delle sue conseguenze sociali e demografiche se ne è accorto persino Papa Francesco, che ritiene " Necessaria una rinnovata cultura dell'identità e della differenza tra uomo e donna... La manipolazione biologica e psichica della differenza sessuale rischia di smantellare la fonte di energia che alimenta l'alleanza dell'uomo e della donna, e la rende creativa e feconda ". Qualche volta gli riesce anche di dire cose sensate, bisogna pur riconoscerlo.
Negli Stati Uniti i pediatri hanno preso una netta posizione contraria alla pratica medica, conseguenza della ideologia gender, che consiste nel bloccare nei bambini lo sviluppo della pubertà. Esistono infatti i cosiddetti " bambini libellula ", che non si riconoscono nel proprio sesso. Questa disforia di genere riguarda 3 bambini su 1000, e quasi sempre tali casi si risolvono con la crescita ed un adeguato sostegno di tipo psico-affettivo. I suddetti pediatri denunciano come abusi su minori sottoporre tali bambini a trasformazioni sessuali mediante ormoni e chirurgia.
Una Sinistra folle e suicida pretende di dettare legge a tutti, per destabilizzare la convivenza civile, smontarla e ricostruirla a proprio uso e consumo. Saranno capaci le forze sane della nostra società resistere e contrastare tali tendenze, arrestando ed invertendo così la decadenza della nostra civiltà?
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